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aggressioni in ospedale

Bologna, patto anti-aggressioni tra Ausl e sindacati

di Redazione

Sindacati e azienda sanitaria insieme a Bologna per fermare e prevenire le aggressioni ai danni degli operatori. L'Ausl e le sigle territoriali di categoria (tranne il Nursind) hanno sottoscritto un verbale d'intesa in cui si delinea tutta una serie di interventi da mettere in atto o da intensificare.

Più difese per i sanitari, telecamere e corsi ad hoc per gestione conflitti

Si parla ad esempio di azioni sul piano logistico e strutturale, come l'adeguamento delle strutture per la protezione degli operatori e l'installazione di sistemi di videosorveglianza e sicurezza.

Previsti anche interventi formativi, implementando corsi ad hoc rivolti al personale sanitario per migliorare la capacità di controllo e di contenimento dei comportamenti aggressivi.

Per chi rimane vittima di un'aggressione, invece, sarà garantito supporto psicologico (con percorsi dedicati) e servizio legale.

Ausl di Bologna e sindacati sono poi concordi nel proseguire sulla strada della collaborazione con Istituzioni e Forze dell'ordine, a partire dalla riapertura dei tavoli di confronto con Questura e Prefettura per la formulazione di un protocollo operativo.

Infine, agli operatori sanitari sarà fornita una informazione ad hoc e una scheda di segnalazione in merito alle procedure aziendali previste in caso di aggressioni, anche allo scopo di far emergere gli episodi di violenza che ancora risultano non censiti in quanto non segnalati dalle vittime.

Per Marco Pasquini, segretario della Fp-Cgil di Bologna, e Gaetano Alessi, responsabile comparto Sanità del sindacato, il patto anti-aggressione con l'Ausl di Bologna è un primo passo che necessita di approfondimenti e azioni, ma che dà il segnale che il tema è stato recepito dalla direzione.

Da anni, affermano gli esponenti Cgil, sollecitiamo l'azienda a mettere mano a un piano organico che garantisca sicurezza agli operatori, non azioni spot dettate dall'emergenza. Questo verbale d'intesa, dunque, è un primo passo verso la costruzione delle Linee di indirizzo in materia di salute e sicurezza che il nuovo contratto nazionale attribuisce alla contrattazione tra aziende e organizzazioni sindacali. Noi accettiamo la sfida - assicurano Pasquini e Alessi - forti di una rete di delegati e iscritti pronti a dare il loro contributo, che non ha eguali. Gli operatori sanitari sono un presidio di democrazia, a cui va garantita la sicurezza di poter lavorare in assoluta tranquillità, conclude la Cgil.

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