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Le donne che si ammalano sono più a rischio

di Redazione Roma

Diabete

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L’impatto del diabete sull’aspettativa di vita per le donne è peggiore rispetto agli uomini. Lo afferma uno studio coordinato dall’University of Surrey di Guildford, nel Regno Unito. Secondo gli esperti la malattia provoca una perdita di circa 5 anni di aspettativa di vita, che può giungere a 15 se si tratta di fumatrici e la malattia ha un’insorgenza precoce. Nel frattempo, alla vigilia delle elezioni legislative, la Società italiana di diabetologia e l’Associazione medici diabetologici, propongono – a tutte le forze politiche – un patto parlamentare per il diabete. È un’epidemia sociale, deve essere collocata in cima all’agenda.

Diabete: per le donne 5 anni di vita in meno, 15 se fumatrici

Una donna fumatrice con diagnosi di diabete che arriva prima dei 65 anni può avere un'aspettativa di vita di 15 anni inferiore rispetto a una coetanea sana e non fumatrice

Presentato nell’ambito del congresso della European Association for the Study of Diabetes (Easd), in corso a Stoccolma, uno studio coordinato dall’University of Surrey di Guildford (Regno Unito).

Ad emergere è che l’impatto del diabete sull’aspettativa di vita per le donne è peggiore rispetto gli uomini. Secondo gli esperti la malattia causa una perdita di circa 5 anni di aspettativa di vita, che possono addirittura essere triplicati se si tratta di fumatrici e la malattia ha un’insorgenza precoce.

I ricercatori hanno vagliato i dati sulla salute di 11.335 persone inglesi scoprendo che una donna con diabete di tipo 2 ha una probabilità del 60% più alta di morire prematuramente rispetto a una coetanea priva della malattia e, in media, la sua aspettativa di vita è di 5 anni più breve. Per i maschi, la probabilità di morte prematura è del 44%, con una riduzione dell’aspettativa di vita di 4,5 anni. Nei casi in cui la diagnosi di diabete arriva prima dei 65 anni, invece, la vita attesa si riduce di 8 anni (per le donne). Per le fumatrici, gli effetti della malattia risultano ancora più gravi e l’aspettativa di vita si riduce di circa 10 anni.

L’effetto dei differenti fattori, inoltre, può cumularsi: una donna fumatrice con diagnosi di diabete che giunge prima dei 65 anni può avere un’aspettativa di vita di 15 anni inferiore rispetto a una coetanea sana e non fumatrice. Effetti che sono particolarmente marcati all’interno delle aree più svantaggiate dal punto di vista socio-economico. Questi gruppi dovrebbero ricevere interventi specifici che li coinvolgano in modo più efficace nelle scelte sull’assistenza sanitaria e gli stili di vita, sottolineano i ricercatori.

Dal Regno Unito, passando per la Svezia, all’Italia, dove i numeri del diabete – in ambito digitale c’è PhotoCarb, un app che aiuta i diabetici – preoccupano non poco: 4 milioni di ammalati diagnosticati e 1 milione non diagnosticati. E ancora, 14 miliardi di euro di costi diretti per il Servizio sanitario nazionale, 125mila decessi annui e aspettativa di vita che si è ridotta di 6 anni. I diabetologi non nutrono dubbi: Occorre un impegno condiviso nel porre questa patologia al centro della prossima agenda politica, governativa e parlamentare in materia di sanità.

In concreto: un patto parlamentare per il diabete proposto a tutte le forze politiche alla vigilia delle elezioni legislative. È questa la sintesi di una lettera aperta rivolta ai responsabili sanità di tutti i partiti politici da parte della Società italiana di diabetologia, presieduta da Agostino Consoli, e dell’Associazione medici diabetologici, guidata da Graziano Di Cianni, affinché il diabete sia una delle priorità sanitarie della prossima legislatura. Un’iniziativa, questa, che gode dell’importante sostegno della Società italiana di endocrinologia, Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica, Società italiana di medicina generale e delle cure primarie nonché degli Operatori sanitari di diabetologia italiana.

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Giornalista

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