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Ccnl Sanità, Fials: rispetto per i lavoratori

di Redazione

Pubblico Impiego

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La trattativa si concluderà nel momento in cui verrà dimostrato rispetto nei confronti dei professionisti sanitari. Non usa mezzi termini il segretario generale Fials, Giuseppe Carbone, secondo cui il confronto tra le parti sul rinnovo del contratto sanità deve basarsi sulla retribuzione e sul nuovo rapporto di lavoro. Introducendo contenuti e soluzioni innovative.

Fials: focus su stipendio, straordinari e pronta disponibilità

Riteniamo che in questo negoziato tutti gli attori – sindacati, Aran e Comitato di settore, debbano porre al centro il rispetto verso i professionisti della sanità pubblica, che hanno sempre dato tanto in termini di lavoro, competenze ed assunzioni di responsabilità.

Così il segretario generale Fials, Giuseppe Carbone, a seguito dall’ultimo incontro nell’ambito del rinnovo del Ccnl comparto sanità. La trattativa è stata aggiornata ad una data da definire fra mercoledì 13 e giovedì 14 aprile, ma oggi Carbone tiene a rimarcare che in un sistema sanitario pubblico ormai economicamente non più attrattivo – privo di progressioni di carriera ma che obbliga i dipendenti a sopperire alla carenza di organico e a cui di continuo viene aumentato il carico di lavoro, con il differimento anche di ferie e riposi – bisogna rispondere con una serietà di gran lunga maggiore rispetto a quanto fatto fino ad ora.

Focus, dunque, sul rispetto nei confronti di professionisti che in due anni di pandemia hanno sacrificato tanto, se non addirittura la propria vita. Ma, in maniera ancora più tangibile, sulla retribuzione e sul nuovo rapporto di lavoro. Solo così rendiamo concreta la responsabilità e il rispetto di noi tutti verso questi operatori, verso i loro diritti – incalza Carbone – e non possiamo certo lasciare indefiniti importanti aspetti normativi ed economici, nella logica di lasciare porte socchiuse ad interpretazioni locali nelle diverse Aziende Sanitarie, poiché questo non giova al sistema sanitario e inasprisce i rapporti sindacali e le motivazioni professionali.

La Fials – che sull’arrivo in Italia dei sanitari ucraini ha chiesto che ci sia solidarietà ma non demagogia – ritiene che un punto sul quale sia utile soffermarsi è quello del lavoro straordinario che sappiamo bene essere sovrautilizzato dalle aziende sanitarie per sopperire alla carenza di personale, qualora dovesse essere confermata l’aliquota unica, abbassando notevolmente il sistema retributivo attuale, si tratterebbe di una ulteriore mancanza di rispetto nei confronti degli operatori sanitari.

Ma non è tutto: subentra, infatti, anche il tema della pronta disponibilità. In questo senso la Federazione ricorda che non è stata accolta la nostra richiesta di superamento con l’attivazione della turnistica h. 24 né vengono rispettate le undici ore di riposo giornaliere per garantire ai professionisti sanitari il necessario recupero psicofisico.

La pronta disponibilità sarebbe inoltre retribuita, secondo quanto previsto dall’Aran, 1,80 euro l’ora/1 euro netti all’ora ed è una proposta per noi inaccettabile.

In merito al nuovo contratto, Carbone non ha dubbi: Deve immettere contenuti e soluzioni innovative introducendo norme che aiutino i sanitari a conciliare lavoro e vita privata. Bisogna puntare sulla flessibilità dei congedi parentali, introdurre un nuovo welfare integrativo aziendale, al di fuori dei fondi contrattuali, che preveda in primo luogo l’attivazione degli asili nido aziendali con convenzioni a favore del personale per prestazioni specialistiche presso il servizio sanitario pubblico e con l’abbattimento percentuale del costo attuale. È necessario inoltre individuare soluzioni di indennità che vadano a compensare, in parte, i danni che nel lungo o breve periodo, gli operatori hanno subito durante la pandemia.

Quindi il segretario generale Fials ricorda che è la stessa Legge di bilancio che ha previsto, da parte del Comitato di Settore Regioni-Sanità, l’emanazione di un aggiuntivo atto di indirizzo all’Aran su ulteriori incrementi economici riferiti al monte salari 2018, dello 0,55% per la nuova classificazione e 0,22% sui fondi contrattuali. Da parte nostra siamo disposti a chiudere il nuovo contratto nei termini e nelle proposizioni definite.

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