Neurite ottica: cos’è, come si manifesta e come si tratta

La neurite ottica è una patologia infiammatoria a carico del nervo ottico, particolarmente diffusa nei soggetti adulti con età compresa fra i 20 e i 40 anni. Le cause alla base del disturbo possono essere differenti e non per forza di natura infiammatoria, ma da demielinizzazione, degenerazione, tossicità come in caso di: neuromielite ottica, encefalite virale, tubercolosi, sifilide, HIV, esposizione a piombo, metanolo, arsenico, etambutolo, oltre a rare cause come anemia perniciosa o malattie autoimmuni. Possiamo distinguerle in prima battuta in due categorie: neurite ottica anteriore e neurite ottica retrobulbare (NORB); quella anteriore può essere ischemica (NOIA, forma arteritica e non) oppure tossica.

Segni e sintomi di neurite ottica

La neurite ottica anteriore presenta:

rapida perdita del visus monoculare, più o meno grave
alterazione della percezione dei colori, che appaiono più sbiaditi
nel caso di NORB si associa dolore nel 90% dei casi, esacerbato al movimento e che può precedere di giorni il deficit del visus

Diagnosi e trattamento

Per poter fare diagnosi di neurite ottica è necessario un attento esame obiettivo associato a valutazione specialistica oculistica con esame del fondo oculare, per studiare le strutture interne del bulbo: corpo vitreo, testa del nervo ottico, macula e retina periferica.

Ciò che interessa è la testa del nervo ottico che in caso di neurite anteriore si presenta edematosa ed associata a emorragie nelle zone limitrofe. In caso di neurite retrobulbare la pupilla potrebbe apparire invece normale.

Altri esami specifici utili per la diagnosi possono essere: campo visivo, fluorangiografia e PEV (potenziali evocati visivi). Esami laboratoristici come dosaggio VES, PCR, emocromo, possono dare un dato oggettivo di parametro infiammatorio alterato.

Considerando che la NORB è spesso sintomo iniziale di diverse patologie, tra cui la sclerosi multipla, risulta essere necessario eseguire, a fronte di un episodio di neurite, una diagnostica per immagini: Risonanza Magnetica, per valutare la presenza o meno di lesioni della mielina che possono indirizzare la diagnosi.

Il trattamento, sia che si tratti di NOIA sia di NORB, prevede la somministrazione di: metilprednisolone, prednisone, gastroprotettori, antiaggreganti piastrinici, vasodilatatori cerebrali. Il soggetto deve mantenere controllata glicemia e pressione arteriosa.

Prognosi

La prognosi varia a seconda della causa sottostante; solitamente la maggior parte degli episodi migliora spontaneamente in 2-3 mesi; anche la probabilità di recidiva varia a seconda della sua eziologia.