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Opi Toscana sulla polemica dei servizi 118 Asl Centro

di Redazione Roma

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Affermare, come fa il rappresentante del sindacato Snami, che l’infermiere possa mettere a repentaglio il servizio e la sicurezza del servizio di emergenza 118, in rimando alla situazione della Asl Centro, equivale a tornare indietro di 30 anni. È quanto espresso dagli Opi della Toscana, che piuttosto credono in un sistema multiprofessionale, capace di valorizzare lo sviluppo di tutte le figure.

Opi Toscana: lo Snami denigra la professione infermieristica

Il 118 fiorentino è stato investito con forza dalla quarta ondata ed è polemica tra Opi e Snami

Il 118 fiorentino è stato investito con forza dalla quarta ondata Covid. Numerosi i medici in isolamento e – tra tagli e positivi – il rischio che chiudano più postazioni di emergenza territoriale non è da sottovalutare. L’allarme è stato lanciato da Snami, il Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani: Non c’è personale. Gli organici già ridotti all’osso – manca il 25% – non vengono ripristinati. Di questi tempi il personale medico viene sostituito con infermieri, con le ovvie ricadute sul servizio e sulla sicurezza di tutti cittadini e operatori. Parole, queste, che stanno facendo molto discutere. Veniamo a conoscenza che a mezzo stampa, lo Snami attraverso un suo rappresentante denigri la nostra professione creando finti allarmismi tra i cittadini – riporta la nota del Coordinamento NurSind Toscana Centro – l’impressione è che si stia assistendo per l’ennesima volta ad un attacco strumentale alla professione infermieristica. Analizzando le diverse dichiarazioni della componente medica che la stampa riporta, si riconosce a fatica la centralità del cittadino.

Per gli infermieri l’interesse è quello del cittadino, piuttosto che la guerra tra professioni

Viene altresì precisato che per l’ennesima volta gli infermieri mostrano di essere professionisti a 360°, mai prevaricando la professionalità altrui ma dimostrando con i fatti la loro competenza. Per gli infermieri l’interesse è quello del cittadino, piuttosto che la guerra tra professioni. Dichiarazioni, queste, rafforzate da un comunicato diramato dagli Opi Toscana: Affermare, come fa il rappresentante del sindacato Snami, che l’infermiere possa mettere a repentaglio il servizio e la sicurezza del servizio di emergenza 118, in riferimento alla situazione della Asl Centro, significa tornare indietro di trent’anni. Gli ordini delle professioni infermieristiche della Toscana, dunque, replicano alle affermazioni del rappresentante Snami rammentando che proprio in questi giorni, mentre il sistema sanitario nella sua interezza è in difficoltà, nell’attimo in cui il gioco di squadra è prioritario, leggere di sterili polemiche tese a minare la professionalità infermieristica in ambito di emergenza territoriale e creare confusione tra i cittadini, fruitori di tali importanti servizi, è davvero fuori luogo. Sul problema del sistema sanitario al collasso si sono espressi, proprio in questi giorni, gli Ordini di Grosseto, di Firenze-Pistoia e di Lucca.

Occorre ricordare, infatti, che quest’anno compie 30 anni il Decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992 (Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza), il primo che convalida e sancisce l’attività infermieristica in emergenza-urgenza territoriale. Affermare, quindi, che dopo trent’anni l’infermiere possa mettere a repentaglio “il servizio e la sicurezza di tutti” – proseguono gli Opi della Toscana – è equiparabile all’affermare che il medico del 118 non abbia le competenze per svolgere la propria funzione dopo altrettanti anni di esperienza, in quanto privo di specializzazione in medicina d’urgenza oppure in anestesia e rianimazione.

Opi Toscana: crediamo in un sistema multiprofessionale

È possibile accettare tutto questo? Certo che no, e gli Ordini delle professioni infermieristiche intervenuti sul caso lo sanno più che bene. Da parte nostra crediamo in un sistema multi professionale – puntualizzano – che valorizzi lo sviluppo di tutte le figure che operano nella complessità delle reti dell’emergenza-urgenza territoriale, al passo con l’organizzazione territoriale di sistemi già in atto nella restante parte d’Europa e del mondo intero, dove i team in ambulanza vedono a bordo personale non medico, riconoscenti della letteratura scientifica internazionale, che fa spesso presente come in contesti di emergenza-urgenza territoriale gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici specializzati siano equiparabili a quelli trattati da team medici. Ad ogni modo, al di là di qualsivoglia polemica, gli Opi della Toscana permangono aperti al dialogo e disponibili ai fronti professionali, sindacali, del mondo del volontariato, aziendali e politici che – ponendo come obiettivo primario assicurare la migliore risposta ai bisogni di salute in regime di emergenza-urgenza dei cittadini e non altro – intendono sedersi al medesimo tavolo dove discutere di una nuova e strutturata riorganizzazione dell’emergenza sanitaria territoriale toscana.

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