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Bubble CPAP o CPAP a bolle

di Chiara Vannini

La Bubble CPAP è un dispositivo per la ventilazione non invasiva indicata per i neonati affetti da sindrome da distress respiratorio. Viene utilizzata sul neonato per provocare una pressione positiva continua nelle vie aeree. Il sistema di Bubble CPAP agisce somministrando una miscela di aria e ossigeno riscaldata e umidificata generando una pressione continua per tutto il ciclo respiratorio.

Insufficienza respiratoria neonatale e CPAP

dispositivo bubble cpap

Dispositivo Bubble CPAP di Hamilton Medical per la ventilazione non invasiva dei neonati.

L’insufficienza respiratoria neonatale è un problema clinico grave, associato ad elevata morbilità e mortalità.

La CPAP, pressione positiva continua nelle vie aeree, è una modalità di ventilazione utile a migliorare l’insufficienza respiratoria. Agisce aiutando a mantenere i volumi polmonari durante l’espirazione, migliorando la ventilazione e migliorando di conseguenza l’ossigenazione.

In particolare, la CPAP nel neonato è in grado di:

  • Ridurre le apnee
  • Migliorare la sindrome ostruttiva
  • Migliorare l’espansione polmonare
  • Prevenire il collasso dei polmoni

La CPAP e la Bubble CPAP (CPAP a bolle) sono due modalità di ventilazione utilizzate nel neonato e gli studi dell’ultimo decennio hanno dimostrato la superiorità della Bubble CPAP nel migliorare l’insufficienza respiratoria.

Gestione infermieristica della CPAP a bolle

L’infermiere ha un ruolo molto importante nella gestione della CPAP classica e nella CPAP a bolle. Oltre al corretto montaggio del circuito, l’infermiere è responsabile della corretta gestione della pressione (nel caso della CPAP a bolle, è deputato al controllo della pressione erogata dal tubo inserito nel contenitore di acqua).

Inoltre, l’infermiere deve monitorare costantemente la compliance del neonato al sistema ovvero il grado di tolleranza paziente al dispositivo. La compliance prevede il corretto posizionamento dell’interfaccia e un’adeguata ventilazione secondaria.

Una scarsa o inadeguata compliance può avere l’effetto opposto, ovvero quello di peggiorare la ventilazione e di conseguenza gli scambi respiratori.

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