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Trentino, misure a sostegno dei famigliari dei sanitari

di Redazione Roma

Un team per trovare lavoro ai famigliari e una nuova scuola per i figli dei sanitari. L’Apss di Trento avvia una campagna pubblicitaria per persuadere infermieri e medici a lavorare in provincia. E sopperire così alla carenza di personale. Il parere dei sindacati: Ben venga la nuova comunicazione ma senza risorse è impensabile attrarre i professionisti nella nostra regione.

Campagna pubblicitaria per convincere infermieri a lavorare in provincia

Con il supporto di Trentino Sviluppo e delle Aziende per il Turismo è stato creato un network di collaborazione per agevolare l’inserimento del professionista e della sua famiglia sul territorio.

Al pari delle altre regioni, da tempo in Trentino c’è carenza di personale sanitario (basti pensare, ad esempio, agli infermieri in Rsa da Est Europa e Sudamerica). Infermieri e medici sono figure particolarmente ricercate ma la Provincia di Trento non riesce a trovarne un numero sufficiente.

C’è da dire che tanto i sindacati quanto gli stessi professionisti reclamano migliori condizioni di lavoro: una manciata di giorni fa la Consulta provinciale per la salute, l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri e l’Opi di Trento hanno lanciato un grido di allarme per la situazione lavorativa nella sanità trentina, lamentando carichi di lavoro sempre più pesanti e demotivazione tra gli operatori, con rischi sempre più rilevanti per la qualità dell’assistenza e l’erogazione dei servizi ai cittadini.

Di più. Hanno parlato di maturato malessere, sfiducia, mancanza di entusiasmo, fino a vero e proprio burnout, con uno stato di malessere e il disagio tuttora presente e che si sta continuamente alimentando. Ragione per cui l’Apss e la Provincia sono corse ai ripari approntando una campagna di comunicazione (“Trentino for talent-health”) per attrarre professionisti sanitari. Aggiungendo una serie di servizi. L’Apss, infatti, ha già attivato anche un team di accoglienza per accompagnare chi è interessato a conoscere le opportunità lavorative offerte dal sistema sanitario Trentino.

Ma non è tutto. Con il supporto di Trentino Sviluppo e delle Aziende per il Turismo, infatti, è stato creato un vero e proprio network di collaborazione per agevolare l’inserimento del professionista e della sua famiglia sul territorio che include non solo il supporto e l’accompagnamento per la ricerca di alloggio, ma anche per il disbrigo delle pratiche burocratiche legate al trasferimento e per la vita familiare, dalla ricerca della scuola per i figli alla ricollocazione professionale dei famigliari.

Evidenzia l’assessore alla Salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana: In Trentino abbiamo avviato questo progetto pilota di campagna di comunicazione che ha posto l’attenzione sulla nostra identità e sulla capacità di attrarre e trattenere i professionisti più interessati. Desideriamo promuovere e far conoscere il territorio non solo per le sue bellezze turistiche e per la qualità della vita ma anche come ambiente stimolante dove lavorare.

Incalza Antonio Ferro, direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari: Chi decide oggi di venire a lavorare in Trentino avrà la possibilità di sperimentare un sistema innovativo verso cui la stessa sanità italiana si sta orientando. Da parte sua la Fp Cgil, preso atto della campagna di comunicazione di Apss e giudicandola positivamente nel suo complesso, fa presente che sarebbe preferibile, sempre e comunque, parlare risorse e investimenti. Il tema dell’attrattività e il problema della fuga dei professionisti – spiega il sindacato in una nota – è un fatto su cui confluiscono assessorato e azienda sanitaria e pertanto è infondata la narrazione secondo cui nella sanità trentina va tutto bene.

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