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Campania

Napoli: ieri sanitari “eroi”, oggi il contratto beffa

di Redazione Roma

Impiegati all’interno di strutture convenzionate, erano in prima linea nel corso dell’emergenza pandemica. Adesso oltre 500 di loro rischiano di vedere peggiorate le proprie condizioni di contratto. Il coordinatore area metropolitana sanità accreditata Fp Cgil Napoli, Zazzaro: Nelle regole di accreditamento al Servizio sanitario regionale devono esserci requisiti di tutela contrattuale.

Peggiorano condizioni contrattuali per gli "eroi dimenticati" del Covid

Fp Cgil Napoli ha verificato i bilanci dell'azienda e ha affermato che non esistono problematiche economiche che giustifichino il cambio di contratto.

In assenza di qualsiasi riscontro che consenta rapidamente di arrivare ad una smentita da parte dell’azienda si procederà ad indire lo sciopero. Così la Fp Cgil area metropolitana di Napoli e la rappresentanza sindacale aziendale dei lavoratori di centro Serapide Spa e di cooperativa Emilia, dopo che l’azienda ha deciso di cambiare il contratto nazionale agli oltre 500 lavoratori portandoli dal Ccnl Sanità Privata al Ccnl Aias.

Le medesime persone che, due anni fa, erano considerati gli eroi in prima linea nella battaglia al Covid-19. Ecco, per loro sta arrivando un duro colpo da assorbire, come denunciano i sindacati: un passaggio da un contratto collettivo nazionale di lavoro ad un altro, meno conveniente.

Alcuni giorni fa, nella lettera inviata alle istituzioni, la Fp Cgil Napoli ha spiegato che non esiste alcuna motivazione al cambio di contratto preso atto che nell’ultima decade l’azienda ha prodotto oltre 10 milioni di euro di utili.

Il segretario con delega alla sanità privata della Fp Cgil area metropolitana di Napoli, Marco D’Acunto, ha precisato: Abbiamo verificato i bilanci. Non esistono problematiche economiche dell’azienda. Le lavoratrici ed i lavoratori hanno atteso per quattordici lunghi anni il rinnovo del Ccnl sanità privata che l’Azienda non ha nemmeno onorato in toto. Adesso non possono essere beffati vedendoselo sostituire con un contratto nazionale a ribasso che alimenta l’odioso fenomeno del dumping contrattuale.

Quindi parola a Mario Zazzaro, coordinatore territoriale Fp Cgil area metropolitana di Napoli, che entra nello specifico di quelle che sono le criticità del contratto al quale, le lavoratrici e i lavoratori in questione, dovrebbero passare. Il Ccnl Aias, che pure con Fp Cgil abbiamo contribuito a migliorare senza tuttavia sottoscriverlo, lede la tutela retributiva in merito ai giorni di malattia, concede meno giorni di ferie, non prevede alcuna garanzia per il personale dipendente nei casi di cambi di gestione, subordina gli aumenti contrattuali agli adeguamenti delle tariffe e pertanto rompe la natura nazionale dei contratti e divarica la questione salariale fra nord e sud.

Puntualizzando poi che in rapporto alle modalità con cui si sta passando al nuovo contratto siamo del tutto all’oscuro, Zazzaro aggiunge che il cambio a ribasso delle condizioni lavorative sia economiche sia normative già era inaccettabile anni fa perché non garantisce per uno “stesso lavoro stessi diritti e stessi salari”, soprattutto quando la natura della prestazione sanitaria erogata è pubblica e i soldi gestiti sono pubblici.

Dunque, conclude il sindacalista, figuriamoci adesso che costa tutto di più, in un’Italia che ha gli stipendi bloccati da anni rispetto al resto dell’Europa. Quest’ultima che, anzi, sperimenta la riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio.

Giornalista
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