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Infermieri piemontesi del 118 ceduti ed appaltati

di Redazione

Circa cinquecento infermieri piemontesi del 118, dipendenti di quattro aziende sanitarie, sono stati appaltati e ceduti ad un'altra, Azienda Zero, attraverso delle convenzioni. La segnalazione arriva dal sindacato Nursind Piemonte, che chiede di fare chiarezza su questa disposizione concordata in autonomia con le aziende nonché di definire regole certe sull'applicazione delle norme legislative e degli istituti contrattuali, al fine di tutelare e valorizzare il servizio di emergenza territoriale e la gestione del personale, funzioni che la legge piemontese affida ad Azienda Zero. Il servizio e i professionisti che vi lavorano vanno tutelati, riconosciuti e valorizzati, ha ribadito il sindacato.

Nursind Piemonte su infermieri 118: tutelare e valorizzare il servizio

infermieri 118

Appaltati e ceduti ad Azienda Zero circa 500 infermieri piemontesi del 118.

Le organizzazioni sindacali avevano già chiesto al Presidente della Regione il ritiro e/o la modifica della deliberazione della Giunta Regionale che istituiva tale convenzione ritenendola inaccettabile, inapplicabile e penalizzante per il personale.

Considerando la necessità di regolamentare l'applicazione degli istituti contrattuali e delle norme basilari che regolano i rapporti di lavoro, mancavano infatti totalmente dalla DGR le relazioni sindacali.

Il Nursind ha altresì criticato un modello organizzativo che, disponendo di ingenti risorse economiche, “compra” i turni del personale anziché assumerlo: Questo è un modello che ha moltiplicato gli incarichi – denuncia Nursind – Non si contano più infatti le nomine e gli incarichi fiduciari, nonché posizioni comandate e convenzioni senza alcun tipo di informativa, confronto e procedure.

Il sindacato sottolinea che non sono state ancora regolamentate e concordate le modalità per assicurare a questi cinquecento infermieri le stesse prerogative di rappresentanza di tutti i dipendenti delle aziende sanitarie regionali. Ha segnalato inoltre che dall'osservatorio regionale non sono previste risorse di personale aggiuntive da dedicare al 118, né sono stati determinati requisiti specifici per accedervi.

Ricordando poi come il sistema di emergenza sanitaria sia sempre stato definito territoriale e che i suoi infermieri sono il pronto soccorso territoriale per eccellenza, il sindacato ritiene che i nuovi termini adottati da Azienda Zero per definirlo – preospedaliero o extraospedaliero – non siano semplici aggiustamenti linguistici in quanto dietro questo cambiamento vi sarebbe piuttosto la volontà di smantellare il servizio. Si tratta di un cambiamento che permetterà di aprire alla privatizzazione e allo smantellamento di quel poco di servizio pubblico che ancora resiste consegnandolo con il tempo al privato.

Il Nursind ha pertanto inviato al presidente della Regione e al nuovo direttore di Azienda Zero la richiesta urgente di riprendere il tavolo di confronto. È necessario sia sotto il profilo tecnico e politico, a garanzia del rispetto delle norme che regolano il rapporto di lavoro nonché i diritti e le tutele dei professionisti, sia sotto il profilo della valorizzazione e del riconoscimento delle competenze, del rischio, del disagio nonché delle prestazioni rese al di fuori dell'orario di lavoro senza le quali il servizio del 118 verrebbe meno.

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