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Errori di terapia, responsabile la stanchezza degli infermieri

di Monica Vaccaretti

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Gli errori nella somministrazione dei farmaci, responsabili delle cause più frequenti di morbosità e mortalità dei pazienti negli ospedali, sono in aumento in tutto il mondo. Recenti prove suggeriscono che uno dei fattori contribuenti emergenti degli errori di terapia e dei quasi errori (Near Miss, NMs) sia la stanchezza degli infermieri.

Affaticamento negli infermieri ed errori di somministrazione dei farmaci

infermieri somministrazione farmaci

Gli errori di terapia possono essere sia di omissione, sia di commissione.

I ricercatori attribuiscono tale stanchezza soprattutto ai turni di lavoro. Irregolari, estesi, rotanti 24 ore su 24 così strutturati per soddisfare sia le esigenze dei pazienti che dell'organizzazione.

Dalla revisione della letteratura presentata da uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Nursing emerge chiaramente nell'82% dei casi che la stanchezza - sebbene le strategie di misurazione siano marcatamente eterogenee - è associata ad una riduzione delle prestazioni cognitive, alla mancanza di attenzione e vigilanza, ad una scarsa prestazione infermieristica e alla diminuzione della sicurezza del paziente.

Emerge che il lavoro degli infermieri - a turno, notturno e straordinario - perturba il ritmo circadiano. Gli infermieri risultano maggiormente suscettibili alla stanchezza rispetto ad altri lavoratori proprio per le caratteristiche delle condizioni lavorative cui sono sottoposti, nonostante le quali hanno l'obbligo di svolgere compiti gravosi e cognitivamente impegnativi.

Come denunciato dal 90% delle associazioni infermieristiche nazionali, gli infermieri risultano globalmente sotto pressione perché lavorano più a lungo, anche con turni aggiuntivi. Devono inoltre sostenere un carico di lavoro eccessivo per sopperire alla cronica carenza di personale che si registra ovunque. Stress e burnout spingono così molti professionisti non solo a sbagliare, ma anche a lasciare prematuramente la professione.

Medication administration errors (MAEs)

Tale rischio associato all'impiego dei farmaci riguarda non soltanto le reazioni avverse e gli effetti collaterali, ma anche gli errori di terapia farmacologica che non sono direttamente correlati alla natura della molecola con effetto biologico comprovato ossia del principio attivo.

Secondo il National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention, gli errori di terapia o Medication administration errors (MAEs), sono quegli avventi avversi, indesiderabili e non intenzionali, nonché prevenibili che possono portare ad un uso inappropriato del farmaco o ad un rischio per il paziente.

Cause di errori di terapia

Essi possono essere dovuti a errori di prescrizione, che risulta irrazionale, inappropriata, inefficace, in eccesso o in difetto. Di scrittura della prescrizione, con errori ed illeggibilità. Di trasmissione della prescrizione.

Di etichettatura, confezionamento o denominazione. Di allestimento, assegnazione, distribuzione, somministrazione. Di educazione, di monitoraggio, ovverosia la mancanza nel modificare la terapia quando richiesto, di uso.

Gli errori di terapia possono essere sia di omissione, ossia il risultato di un'azione che doveva essere eseguita, sia di commissione, ovvero il risultato di un'azione che non doveva essere eseguita.

I MAEs, gli errori più comuni e diffusi di terapia, coinvolgono più comunemente un'azione infermieristica in quanto la somministrazione dei farmaci è il compito clinico più frequente dell'infermiere.

Avendo un ruolo rilevante nelle procedure di somministrazione, gli infermieri sono pertanto responsabili di riconoscere gli errori di terapia, segnalandoli al medico ed attivando l'incident report, il sistema di segnalazione dell'errore clinico a tutela della sicurezza del paziente al fine altresì di migliorare la gestione sanitaria.

Tuttavia, i risultati di una survey condotta nel 2013 sulla valutazione della percezione degli infermieri sugli errori di terapia evidenziano, in linea con quanto documentato in letteratura, che la maggior parte dei professionisti non riconosce un errore di terapia farmacologica e, qualora individuato, non ritiene necessario segnalarlo (Evidence, open access journal published by Gimbe Foundation).

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