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Pubblico Impiego

Contratto sanità, il punto sulla trattativa per il rinnovo

di Redazione Roma

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Un contratto complicato, da costruire con equilibrio, che deve avere flessibilità tali da rendere i sindacati e i dipendenti protagonisti nel sistema sanitario sia aziendale sia regionale. E mentre il NurSind si è detto preoccupato in merito alle tempistiche, la Fials e il Nursing Up hanno richiamato l’attenzione sull’esigenza di accendere i fari, nelle aziende sanitarie, in merito alla violenza sui sanitari.

Cgil-Cisl-Uil: potenziare il ruolo delle Rsu e delle organizzazioni sindacali

Rinnovo Ccnl Sanità, seduta del 20 ottobre 2021

Incalza il confronto per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro nell’ambito della sanità pubblica. Nella giornata del 20 ottobre, il quinto appuntamento per il rinnovo del Ccnl Sanità Pubblica 2019/2021 – trattativa partita il 5 agosto e ripresa il 7 settembre e poi il 7 ottobre scorsi – ha visto le parti entrare nel merito del primo blocco di articoli, in particolare quelli inerenti le relazioni sindacali, sui quali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno illustrato le proprie richieste di potenziamento dell’impianto attuale, in riferimento all’impostazione contenuta nella piattaforma unitaria 2019/2021 e nel Patto Governo-sindacati per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale (firmato lo scorso 10 marzo a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri).

A seguito dell’incontro Fp Cgil Fp – che insieme a Cisl Fp e Uil Fpl ha commentato in modo positivo le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha annunciato un incremento in manovra del Fondo sanitario di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024 quando si arriverà a 128 miliardi complessivi – spiega che, pur essendo apprezzabile il fatto di essere finalmente entrati nel merito della discussione, sulle relazioni sindacali ha registrato ancora una rigidità delle controparti rispetto alla possibilità di definire norme contrattuali che, pur nel rispetto della norma che consegna alle parti datoriali la titolarità dell’organizzazione del lavoro, permettano alle rappresentanze sindacali di entrare in sede decentrata maggiormente nel merito di scelte aziendali che incidono in modo diretto sulla qualità del lavoro e della vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

Quindi l’intervento della Cisl Fp, nel puntualizzare che la discussione del 20 ottobre, in particolare, si è concentrata sui temi relativi all’informazione, al confronto (aziendale e regionale) sulle competenze degli organismi paritetici per l’innovazione. Il focus delle proposte dei tre sindacati confederali ha riguardato il potenziamento del ruolo delle Rsu e delle medesime organizzazioni sindacali, che dovrebbe avvenire rendendo più vincolante per le aziende l’esercizio del dovere di informare i soggetti sindacali con tempi certi e congrui, oltre che con contenuti esaustivi.

E ancora, ampliando l’elenco delle materie oggetto di confronto in sede aziendale e regionale – inserendo una serie di tematiche che spaziano dai piani dei fabbisogni del personale alle ricadute organizzative relative all’applicazione dei progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma anche ai criteri di programmazione delle ferie o alle linee di indirizzo per la regolamentazione delle attività di supporto alla libera professione e all’acquisto di prestazioni – e spostandone alcune alla contrattazione.

Infine, ampliando le competenze degli organismi paritetici per l’innovazione – ad esempio in materia di misure di prevenzione dello stress da lavoro correlato e burnout – ma soprattutto rendendone più strutturato il funzionamento in quanto strumento utile ad agevolare la partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori.

Spiega la Cisl Fp: Su queste nostre richieste l’Aran – pur mantenendo una notevole rigidità sui temi relativi all’organizzazione del lavoro – ha fornito alcune prime risposte, che però non riteniamo ancora sufficienti, riservandosi di produrre un aggiornamento della propria proposta da presentare nel prossimo incontro. Quindi il sindacato precisa che, da parte sua, ritiene necessario prevedere nel contratto una serie di capi specifici legati ai temi delle misure per la prevenzione delle aggressioni al personale, delle politiche per la gestione dell’invecchiamento della popolazione lavorativa congiuntamente ad un rilevante potenziamento delle misure in materia di salute e sicurezza.

Nursing Up: puntare i fari sul fenomeno delle aggressioni

L’odioso, ingiustificabile fenomeno della violenza sui sanitari è un tema che – a margine di questa nuova tappa della delicata trattativa con l’Aran per il rinnovo contrattuale del comparto sanità 2019-2021 – trova grande preoccupazione nel Nursing Up, che per voce del presidente nazionale, Antonio De Palma, rammenta le recenti aggressioni agli infermieri e ai medici del Pronto soccorso dell'Umberto I di Roma (siamo arrivati all’acme di una situazione scabrosa, auspichiamo si possa finalmente realizzare un presidio di prevenzione, monitoraggio e valutazione del fenomeno della violenza a danno dei sanitari, proprio partendo dal percorso contrattuale che andrà a regolamentare le relazioni tra sindacati e aziende).

Lo stesso sindacato è tornato a chiedere all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni di approfondire le proprie proposte, con l’intento di sbloccare la mobilità del personale dipendente delle aziende sanitarie, e per favorire il ricongiungimento alle proprie famiglie da parte delle migliaia di infermieri ed altri operatori del comparto che da anni aspettano di ottenere il loro trasferimento.

Ma, certamente, e come anticipato, la seduta si è concentrata sul peculiare tema delle relazioni sindacali. Quindi Nursing Up ha accolto con favore la possibile attribuzione della delicata problematica tra le tematiche di competenza dell’Organismo paritetico per l’Innovazione (che mira ad attivare, in modo stabile, relazioni aperte e collaborative in merito a progetti di organizzazione e innovazione, miglioramento dei servizi, promozione della legalità, della qualità del lavoro nonché del benessere organizzativo – anche in rimando alle politiche formative, al lavoro agile e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alle misure di prevenzione dello stress lavoro-correlato e fenomeni di burnout – con l’intento di formulare proposte all’amministrazione oppure alle parti negoziali della contrattazione integrativa) ed ha chiesto che, il contratto valorizzi le attività che tale organismo paritetico è chiamato a svolgere, introducendo, ad esempio, norme finalizzate a fungere da deterrente verso quelle aziende sanitarie che non dovessero tener conto degli indirizzi e delle segnalazioni del medesimo organismo.

Per il Nursing Up, l’attribuzione all’Organismo paritetico di specifiche competenze in rapporto ai fenomeni di violenza contro i professionisti sanitari potrebbe delinearsi come un primo passo verso la nascita di una sorta di osservatori aziendali per la violenza sugli stessi.

Rinnovo contrattuale, Fials: si dia un ruolo centrale ai dipendenti

Ed è proprio intorno ai dipendenti e professionisti sanitari e alle relative competenze – ha dichiarato il segretario generale della Fials, Giuseppe Carbone, a margine della trattativa del 20 ottobre con l’Aran – che va costruito e definito il nuovo contratto di lavoro e le relazioni sindacali sono un elemento fondamentale ed imprescindibile per un dialogo costruttivo e trasparente, nel rispetto dei ruoli, per evitare situazioni conflittuali che possono determinare lunghi tempi per la definizione di accordi a tutto danno dei dipendenti.

Un contratto da costruire, con i limiti disposti dalla legge sul pubblico impiego ma che deve avere flessibilità tali da rendere il sindacato ed i dipendenti protagonisti nel sistema sanità sia aziendale sia regionale. Su tale visione ed obiettivo, la Fials ha avanzato le proprie richieste che vanno a definire meglio le materie del confronto aziendale e regionali come della contrattazione aziendale sull’assunzione e piani del fabbisogno del personale e selezioni riservate per passaggi di carriera, sull’articolazione dell’orario del lavoro e prestazioni aggiuntive, ed ancora sui criteri di graduazione, conferimento e revoca degli incarichi di funzione al personale, le parole di Carbone.

La stessa Federazione ha poi insistito circa la necessità di investimenti sulla formazione dei dipendenti, perché la formazione e la riqualificazione del personale deve divenire un diritto soggettivo del dipendente della sanità e condizione di investimento organizzativo. Un sistema sanitario pubblico efficiente richiede il coinvolgimento della forza lavoro, attraverso le loro rappresentanze sindacali e mediante le scelte strategiche dei direttore generali delle aziende ed enti della sanità. E comporta un’azione che non può attendere ancora.

Bottega, NurSind: la trattativa non va avanti come vorremmo

E proprio sulla lunghezza dei tempi del contratto – che non significa chiudere in fretta a prescindere – è intervenuto il segretario nazionale del NurSind, Andrea Bottega: Siamo preoccupati per la tempistica di questo contratto, per il quale avevamo chiesto giusti tempi di discussione per le parti nuove (nuovo inquadramento professionale, revisione del sistema degli incarichi, introduzione del lavoro agile e parte economica), ma con una necessaria chiusura entro l’anno della revisione della parte normativa dell’ultimo Ccnl e la distribuzione delle risorse economiche già stanziate, inclusa l’indennità di specificità per gli infermieri.

Incalza Bottega: La trattativa non va avanti come vorremmo e come meritano gli infermieri, specie dopo aver affrontato il peggiore periodo della storia dal punto di vista sanitario. Sono tante le questioni da affrontare e di fondamentale importanza, ad esempio l’erogazione dell’indennità infermieristica, legata all’approvazione del contratto, la classificazione del personale e i sistemi degli incarichi. Non vorremo che quando si arrivi a trattare questi temi la fretta di chiudere non lasci lo spazio alle doverose riflessioni che permettono di redigere un testo chiaro e senza “insidie” per i lavoratori. La trattativa è stata aggiornata alla prossima settimana dove sarà approfondito anche il tema del lavoro agile.

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