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COVID-19

Terni: sospesi sette sanitari no vax

di Redazione Roma

Il provvedimento applicato dall’Usl Umbria 2 riguarda sia infermieri sia oss. E, nelle ultime ore, anche un tecnico della prevenzione. Ma sono decine le figure sotto esame, medici inclusi. E se al “Brotzu” di Cagliari una dipendente no vax è stata allontanata dai carabinieri, in Veneto e Liguria proseguono le sospensioni.

La Usl Umbria 2 sospende sanitari no vax

Dopo la sospensione di sette sanitari no vax tra infermieri e oss comminata dalla Usl Umbria 2 (Terni) lo scorso venerdì, giunge un’ulteriore sospensione senza stipendio – da parte dell’azienda sanitaria – nei confronti di un altro dipendente che non intende vaccinarsi contro il Covid-19: un tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Ma sarebbero una cinquantina i dipendenti non vaccinati, tra cui figurano anche alcuni medici. Dunque, sospesi dal lavoro e senza stipendio a partire da oggi, 16 agosto, fino al prossimo 31 dicembre oppure fino a quando non decideranno di vaccinarsi: il provvedimento di sospensione – adottato in base all’articolo 4 del Decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, relativamente al mancato rispetto dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario – è stato emesso dalla Usl Umbria 2, guidata da Massimo De Fino, impossibilitata a collocare gli “irriducibili” in altre mansioni.

Spiega lo stesso direttore generale: «Non stiamo parlando di “pugno duro” ma, più semplicemente, ci troviamo ad applicare la normativa, anche se con dispiacere, con i primi provvedimenti di sospensione nei confronti di professionisti sanitari la cui assenza dal servizio avrà certamente un peso». Altre posizioni analoghe sono al vaglio della direzione. «Non possiamo escludere ulteriori provvedimenti – prosegue De Fino – oltremodo è ampiamente dimostrato che il vaccino anti-Covid rappresenta la misura più efficace per contrastare la diffusione del virus. Il nostro obiettivo? Tutelare la salute degli assistiti e dei colleghi vaccinati che operano all’interno delle nostre strutture territoriali ed ospedaliere». La linea è ben chiara, esente da qualsivoglia interpretazione: non si può stare in corsia negli ospedali senza essere vaccinati. La regola è universale. Dagli infermieri agli oss, ai medici, ai dipendenti tutti: senza la doppia dose scatta la sospensione e viene azzerata la retribuzione.

Spostandosi in Sardegna, a Cagliari, presso l’ospedale Brotzu, i carabinieri hanno ricordato a una dipendente no vax, presentatasi sul posto di lavoro senza vaccino, l’esistenza delle nuove disposizioni anti Covid. La donna, di fronte alle contestazioni dei superiori, aveva mostrato tutto il proprio disappunto. E per convincerla sono stati chiamati (appunto) i militari. La procedura ormai è scattata: l’Ats ha inviato agli ospedali l’elenco dei dipendenti non vaccinati. Nel caso del “Brotzu”, sono oltre cinquanta i sanitari no vax sospesi (e le assenze, nel più grande ospedale della Sardegna, si fanno sentire eccome).

Ma le sospensioni non interessano soltanto l’Umbria e la Sardegna. Nell’arco delle ultime ore, in Veneto l’Ulss 3 Serenissima sta definendo la sospensione di 40 sanitari (perlopiù infermieri), dopo i 30 sollevati dal servizio nei giorni precedenti. E anche in Liguria sono scattate le prime sospensioni: già 71 i sanitari no vax del sistema regionale sospesi senza stipendio oppure spostati a servizi non a contatto con i malati.

Giornalista

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