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Infermiere attaccano no vax sui social. L’Asl si dissocia

di Redazione Roma

Si tratta di due professioniste sanitarie dipendenti della Asl Toscana nord ovest che polemizzano su Facebook contro chi non intende vaccinarsi (Gli bucherei dieci volte la vena fingendo di non prenderla). La direzione aziendale e quella ospedaliera si dissociano dalle parole e valutano i provvedimenti da assumere.

Sui social la rabbia di due infermiere contro i no vax

La direzione dell’Azienda Usl Toscana nord ovest non solo ha preso le distanze dalle protagoniste della vicenda, ma sta valutando di assumere eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti di entrambe, dipendenti presso l’ospedale Versilia a Lido di Camaiore (Lucca). Si tratta, appunto, delle due infermiere che nei giorni scorsi hanno pubblicato su Facebook alcune affermazioni – poi divenute virali, sollevando un polverone – contro i cittadini no vax. Affermazioni dalle quali la direzione aziendale e quella ospedaliera si mantengono lontane.

La presa di posizione dell’Usl (dove la carenza di infermieri e Oss e nelle Rsa è un problema reale) non si è fatta attendere, diramando un comunicato: In merito alle frasi pubblicate sui social da due operatrici, che lavorano entrambe nell’ambito territoriale della Versili, l’Azienda Usl Toscana nord ovest sottolinea che la segnalazione è già arrivata alla direzione dell’Asl che sta valutando il caso per gli eventuali provvedimenti da assumere nei confronti di entrambe le dipendenti.

Ovviamente, la direzione aziendale e quella dell’ospedale Versilia si dissociano da queste affermazioni – continua la nota aziendale – e ribadiscono che il proprio personale, a cui va un ringraziamento per la sua attività quotidiana, presta cura e assistenza a tutti i cittadini, con professionalità e impegno, senza alcun tipo di distinzione, secondo i principi di universalità, uguaglianza ed equità che ispirano il sistema sanitario regionale e nazionale.

I vaccini anti-Covid nelle discussioni sui social network. Discussioni che sempre più spesso sfociano in vere e proprie aggressioni verbali. Sempre nel lucchese, a Viareggio, alcune settimane fa il sindaco della città Giorgio Del Ghingaro ha ricevuto sulla sua pagina Facebook migliaia di notifiche in meno di un’ora. Notifiche nelle quali si inneggiava alla libera scelta di vaccinarsi, evidenziando una (presunta) violazione del diritto al consento alle terapie mediante costrizione per ciò che viene definito dai no vax nazismo sanitario.

La “colpa” di Del Ghingaro? Avere pubblicato sulla sua pagina una foto che lo ritraeva dopo avere ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid-19. L’accaduto era stato segnalato alla polizia postale. Sul tema è intervenuta la senatrice Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana: Follie, gesti in cui il cattivo gusto si incrocia con l’ignoranza. L’uso distorto della memoria è una vergogna che dura da tempo.

Giornalista

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