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Lazio: il servizio sanitario è in codice rosso, cure a rischio

di Giada Martemucci

Il Servizio sanitario del Lazio è in codice rosso, queste le parole di Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. Dopo l’allarme in Campania anche nel Lazio gli ospedali versano in grandi difficoltà a causa della carenza di personale e aumento dei ricoveri per la malattia da Covid-19.

Assunzioni e stabilizzazione, la carenza di personale è diventata insostenibile

Il servizio sanitario del Lazio è in codice rosso. Gli ospedali versano in gravi difficoltà per mancanza di personale

La carenza di personale sanitario sta mettendo gli ospedali italiani a dura prova, medici, infermieri e operatori sanitari sono allo stremo, le sospensioni dei sanitari no vax costringono a turni estenuanti e alla rinuncia alle ferie per chi, con responsabilità e spirito civico, ha rispettato l’obbligo vaccinale. Ma anche gli eroi, se lasciati da soli e senza supporto non possono continuare a combattere il Covid e a garantire l’assistenza se portati allo stremo delle forze.

Ecco perché Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, chiedono a gran voce che si proceda con le assunzioni programmate: Serve urgentemente procedere alle assunzioni di personale che da tempo chiediamo e che sono state programmate per garantire quel diritto alla salute che rischia seriamente di essere compromesso, rimarcano i segretari regionali di categoria. Il personale manca nelle dotazioni organiche di ogni singola azienda sanitaria. Mancano gli addetti all’assistenza primaria come infermieri, tecnici di radiologia, di laboratorio, della riabilitazione, della prevenzione e operatori socio sanitari, così come manca il personale amministrativo necessario a garantire la gestione dei processi: dagli acquisti al trattamento del personale fino ai conti economici e di bilancio. La carenza di personale affligge pressoché tutte le articolazioni della sanità pubblica regionale ed è diventata insostenibile.

E proseguono: Il problema assunzionale è gravissimo: alla Asl Roma 1, e solo al presidio ospedaliero del San Filippo Neri, mancano 120 infermieri e 60 Oss; alla Roma 2 per fronteggiare l’emergenza si ricorre all’utilizzo di personale esternalizzato di qualche cooperativa, al Policlinico Umberto I mancano 250 infermieri e 300 operatori socio assistenziali; a Tor Vergata si chiudono posti letto e si riducono servizi per garantire l’emergenza; alla Asl Latina siamo sotto di non meno di 100 infermieri e 250 Oss, oltre a circa 150 unità tra tecnici di radiologia, di laboratorio, fisioterapisti, tecnici ortopedici, ortopedici. Proseguono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. I dati sono solo un esempio di una voragine diffusa in ogni struttura sanitaria regionale, per una carenza complessiva stimata in oltre 10.000 unità di personale.

Mancanza di personale sanitario: i rischi

Ma quali sono i rischi oggettivi che comporta la mancata assunzione di personale medico e infermieristico? La pandemia non accenna ad arrestarsi, le varianti, prima fra tutte la temuta Omicron, continuano e mietere vittime, ma il Covid non è la sola malattia che i sanitari si trovano a fronteggiare.

La mancanza di personale incide pesantemente sulla riduzione delle attività sanitarie ordinarie tra reparti chiusi e operazioni rimandate con interminabili liste d’attesa. Un altro esempio è - spiegano i segretari dei sindacati - la cronica giacenza di almeno 50 ambulanze con i pazienti a bordo che debbono sostare davanti ai pronto soccorso per la congestione degli accessi. Bisogna procedere velocemente a chiamare dalle graduatorie esistenti, terminando la graduatoria del Sant'Andrea e, contemporaneamente attivare, al più presto, le procedure concorsuali che abbiamo concordato con la Regione Lazio per avviare e concludere nel più breve temo possibile i bandi di concorso per infermieri già deliberato dalla Asl Roma 2 per oltre 1500 posti. E poi dare avvio al concorso per Operatori sanitari specializzati che, come capo fila di tutte le aziende sanitarie, doveva già da tempo essere stato espletato presso il Policlinico Tor Vergata. E infine far partire il concorso per il personale dell’Ares 118 di cui ancora non abbiamo traccia.

Non solo assunzioni, ma anche stabilizzazione dei precari assunti durante la pandemia, una richiesta - quella dei sindacati - che si aggiunge a quella di maggiori tutele e protezione per i sanitari impegnati in prima linea che ancora sono vittime di aggressioni e violenze, per cui sarebbe auspicabile riattivare i posti di controllo e incrementare la presenza delle Forze dell’ordine nei pronto soccorso.

La carenza di infermieri rappresenta un’urgenza soprattutto nelle RSA, E’ urgente intervenire sulla tragica situazione delle RSA, nelle strutture private denunciamo una carenza di infermieri drammatica che costringe il personale presente a turni massacranti, per di più senza il riconoscimento di un contratto degno di questo nome” concludono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. Bisogna assumere subito. Solo così si impedirà il cedimento del servizio sanitario regionale.

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