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Campania

Per i sanitari precari Covid la stabilizzazione è un miraggio

di Redazione Roma

Gli infermieri e Oss assunti nel periodo dell’emergenza Covid potrebbero non ottenere il rinnovo contrattuale. Motivo per cui la Cisl Fp di Salerno ha tenuto un presidio di protesta sotto la sede della Regione. Il sindacalista Antonacchio: Battersi contro la precarietà è sempre giusto, a maggior ragione quando si tratta di persone che ogni giorno si prendono cura di noi.

Stabilizzazione sempre più lontana per i precari della sanità in Campania

Per i sanitari precari Covid in Campania la stabilizzazione sembra un miraggio

Circa due settimane fa la Cgil Fp, rappresentata dal segretario Antonio Capezzuto, ha presentato una petizione, sottoscritta da oltre mille precari della sanità regionale, chiedendo al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e ai direttori generali di Asl Salerno e Ao Ruggi, di procedere alla proroga di 36 messi di tutti i precari assunti nel corso dell’emergenza Covid-19. Mille firme sono un grido di allarme, è stato rimarcato.

Ma ad oggi nulla sembra cambiato, e sia gli infermieri sia gli Oss assunti nel periodo emergenziale potrebbero non ottenere il rinnovo contrattuale. Si corre il rischio concreto, dunque, che la mancata proroga possa di nuovo mettere in ginocchio la sanità territoriale e gli stessi sanitari – etichettati come “eroi” nella prima fase dell’emergenza – corrono il (serio) rischio di divenire vittima tanto della burocrazia quanto delle mancate (sbagliate, secondo alcuni) scelte.

La denuncia arriva dalla Cisl Fp di Salerno, che nella mattinata ha tenuto un presidio di protesta sotto la sede della Regione con l’intento di chiedere la stabilizzazione e il mantenimento in servizio di tutti i precari, attivando contratti di minimo 36 mesi come da indirizzo del Consiglio regionale. Spiega il sindacato: È incredibile come, fermo restando la professionalità e l’enorme impegno messi in campo per fronteggiare l’emergenza da Sars-CoV-2, il presidente De Luca continui a negare e a sfuggire dal confronto su tema del precariato in sanità, delegando le funzioni a dirigenti che non riescono a governare una situazione delicata e complessa.

Allo stato attuale la Cisl Fp Campania ha in atto un contenzioso contro il governatore della Campania per comportamento antisindacale, ha ammesso il reggente Cisl Fp Salerno, Pietro Antonacchio. Vengono contestati, in particolare, le condotte e gli atti adottati dall’ente di palazzo Santa Lucia in modo unilaterale e senza alcun confronto. E ancora, di aver ignorato – o comunque, di non aver approfondito – le esigenze e le proposte che i precari del comparto sanitario, mediante la Cisl, avevano sollevato. Ed in merito al caso specifico, il sindacato sottolinea che la Regione è ferma alla fine di dicembre dello scorso anno con l’emanazione, mai attuata dalla Giunta regionale, del Documento di economia e finanza regionale 2021/2023 che prevedeva il rinnovo a 36 mesi dei contratti dei precari del Sistema sanitario regionale e l’allineamento dei contratti già in essere alla stessa durata.

Antonacchio non fa nulla per nascondere la propria preoccupazione: Sono in ansia per la sorte di tutti i contrattisti in forza alle aziende sanitarie di Salerno e di tutta la regione. Non voglio pensare all’eventualità di non poter assicurare loro la serenità che spetta loro da tempo. Occorre ricordare, seppur il fatto non sia direttamente collegato, che solo pochi giorni fa è stata rinviata la prova orale del concorso pubblico per 160 posti di infermiere presso l’Aou San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona a Salerno.

Il tema caldo, ad ogni modo, è quello del precariato. Ma prendendo il largo da qui, la Cisl Fp chiede anche un vero e proprio cambiamento del modello organizzativo nonché una riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Combattere contro la precarietà del lavoro è sempre giusto – la conclusione di Antonacchio – ma lo è ancora di più nel momento in cui si parla di persone che, quotidianamente, si prendono cura di noi.

Giornalista

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